Finale Ligure - la collina di Sant' Antonino

di  Alfredo Izeta


 


Sabato 27 agosto 2022 - camminando nell'entroterra ligure
Perti Alta e' sicuramente una delle zone piu' interessanti del Finalese.
Partendo da Castel Gavone - dal 1080 al 1598 dimora principale dei Signori del Finale i Marchesi Del Carretto - si incontrano nel giro di poche centinaia di metri il centro religioso di Sant'Eusebio (la sua cripta e' databile all'XI secolo ma intorno alla chiesa sono state ritrovate testimonianze della presenza romana del III-IV secolo), la Chiesa dei Cinque Campanili dedicata a Nostra Signora di Loreto (fine del XVI secolo),  una Cappella sconsacrata (San Benedetto), cfr. il trittico in alto,  e
la Collina di Sant'Antonino.
Si sale alla cima della collina dalla frazione di Case in Valle seguendo un sentiero ripido e disagevole che parte dal fondo della borgata; percorrendolo in ca. 500 metri si incontrano:
1) la Grotta dell'Edera: a un centinaio di metri dalla cima si prende un sentiero sulla sinistra; e' una caverna scenografica in quanto  da un ingresso posto in basso si accede a un cilindro a cielo aperto (una trentina di metri di diametro) le cui pareti (ca. 25 metri d'altezza) erano una volta ricoperte di edera (oggi praticamente scomparsa per le "chiodature" dei free climbers); l'entrata alla parte scoperta e' particolarmente disagevole e poco rassicurante in quanto bisogna superare con l'aiuto di due corde un dislivello di quasi tre metri: tuttavia l'interno e' visibile anche dall'alto, come risulta da un paio di miei scatti fotografici di qualche anno fa inseriti nella galleria allegata
2) il "Castrum Perticae": riprendendo il sentiero si raggiunge il Castello di Perti; il manufatto risale all'epoca bizantina (VI secolo) ed era parte delle strutture difensive del Finalese insieme al Castello di Orco (rimane soltanto una torre) e al Castello di Pia  (oggi scomparso: autorevoli fonti lo collocano nei pressi della Chiesa di San Bernardino); le mura residue si spiegavano solo due lati in quanto la fortificazione era resa inespugnabile da alte pareti di roccia; all'interno si intravvedono le rovine di case di abitazione; il castrum venne abbandonato nel XIII secolo, ma gli abitanti della zona vi si rifugiavano anche nei secoli successivi per ripararsi dalle frequenti scorrerie dei Saraceni che infestavano la costiera ligure anche in pieno Rinascimento

3) la Chiesa protoromanica di Sant'Antonino: posizionata nella parte piu' alta della collina e anch'essa costruita all'interno del Castrum, e' una delle piu' antiche del Finalese (X-XI secolo, ma probabilmente su impianto precedente); semidistrutta da un terremoto nel 1887, venne ricostruita nel 1889 con l'attuale struttura esterna in pietre irregolari; la facciata e l'interno sono state rifatte in stile neoclassico; di pregio particolare l'abside esterna semicircolare (nella parte piu' bassa le aperture della cripta) con un bel portale (chiuso) sulla parete; merita un discorso piu' approfondito la cripta (la parte piu' antica della Chiesa) che si raggiunge tramite una scala a fianco dell'altare: all'interno spicca subito l'altarino paleocristiano e l'entrata "grezza" di un cunicolo lungo una quindicina di metri che conduce a una grotta sotterranea che, si diceva, fosse sede di riti pagani gia' nel primo millennio
Vi lascio ora a ben 27 fotografie: suggerirei di visualizzarle con il PC o quantomeno con un tablet.
Alfredo Izeta - settembre 2022




 

ascolta in sottofondo
Fabrizio de Andre' - Creuza de ma'


 

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