L'inaugurazione del ponte di Bassano
di Arnaldo De Porti
Una giornata storica per
Bassano, con
l'inaugurazione del
ponte vecchio che e'
tornato a essere
attraversato da
centinaia di penne nere
accorse per questa
occasione. E' stato il
cardinale Pietro Parolin,
segretario di stato
vaticano a benedire il
ponte vecchio prima del
taglio ufficiale del
nastro per l'attesa
inaugurazione del
monumento nazionale
ufficialmente
riconsegnato alla
collettivita' dopo anni
di lavori di restauro e
sistemazione. Al teatro
Tito Gobbi i discorsi
delle autorita', che poi
si sono riversate sul
ponte In prima linea la
presidentessa del senato
Maria Elisabetta
Casellati, il
governatore del veneto,
Luca Zaia, la ministra
Erika Stefani, il
presidente nazionale
della sezione ANA
Sebastiano Favero, gli
amministratori della
citta', solo per citare
alcuni dei big presenti
a questa giornata
evento. E tanta la
soddisfazione dell'ex
sindaco di Bassano,
Riccardo Poletto, su cui
e' gravato il peso
maggiore dei lavori di
restauro del monumento
nazionale. Il momento
piu' atteso in una
Bassano del Grappa
blindata, lo sfilamento
degli alpini.
L'emozione di tornare a
vedere sfilare sul ponte
a loro dedicato penne
nere provenienti da 71
sezioni di tutta Italia,
che non hanno voluto
perdere questa giornata
di ripartenza, ripresa,
rinascita. Hanno
attraversato il ponte
vecchio, per raggiungere
piazza Liberta', accolti
dal calore di tante
persone che non sono
volute mancare a questa
giornata storica. A
cominciare dai padroni
di casa, gli alpini
dell'ANA montegrappa che
in questi giorni hanno
festeggiato il secolo di
vita. Insomma un momento
che e' riuscito a
toccare i cuori di tutti
. Anche di chi scrive,
intervistato
dall'emittente TVA un
paio di mesi fa prima
dell'odierna
inaugurazione, come e'
stato gia' scritto da
Piazza Scala.
Spicca l'intervento del Governatore Luca Zaia che parte innanzitutto con una delle sue: "Non chiamiamolo piu' Ponte Vecchio, perche' dal 1929 e' il Ponte degli Alpini." Poi il suo discorso si fa identitario: "Questo Ponte, come i veneti, ne ha subite di tutti i colori. Nel mondo oggi si costruiscono piu' muri che ponti, dal Veneto ancora una volta parte un ponte".
Quindi Zaia, che cita Palladio e ricorda che l'esistenza del Ponte e' documentata dal 1170, tira fuori il suo asso dalla manica: "Pochi giorni fa c'e' stata la nomina del Monte Grappa a Riserva della Biosfera UNESCO. Ma perche' non tentiamo di fare questo Ponte Patrimonio dell'Umanita'? Sapete che ho ormai una certa pratica su queste cose." "Ce lo meritiamo - aggiunge il governatore -. Nel 2019 e' gia' diventato Monumento Nazionale. Questa e' la vera sfida, sindaco". Seduta in prima fila, Elena Pavan gli risponde: "e' una cosa che volevo dire a San Bassiano." E Zaia dal microfono: "Ma siccome la Regione paga sempre, posso dirlo io". Siparietto strepitoso.
L'ingegner Sebastiano Favero, presidente nazionale A.N.A. e, come professionista, collaudatore del Ponte e' addirittura piu' realista del re. "E se oltre al Ponte - afferma Favero nel suo discorso - anche gli Alpini diventassero Patrimonio dell'UNESCO? Se lo meriterebbero non solo per il Ponte, ma anche per il loro impegno in questo periodo di pandemia, che ancora oggi sta continuando."
Gli Alpini, dunque, come le colline del Prosecco? Ci sta!
Per le immagini della cerimonia vi rimandiamo al video del TG3: cliccate qui per visualizzarlo.
Arnaldo De Porti - ottobre 2021
Spicca l'intervento del Governatore Luca Zaia che parte innanzitutto con una delle sue: "Non chiamiamolo piu' Ponte Vecchio, perche' dal 1929 e' il Ponte degli Alpini." Poi il suo discorso si fa identitario: "Questo Ponte, come i veneti, ne ha subite di tutti i colori. Nel mondo oggi si costruiscono piu' muri che ponti, dal Veneto ancora una volta parte un ponte".
Quindi Zaia, che cita Palladio e ricorda che l'esistenza del Ponte e' documentata dal 1170, tira fuori il suo asso dalla manica: "Pochi giorni fa c'e' stata la nomina del Monte Grappa a Riserva della Biosfera UNESCO. Ma perche' non tentiamo di fare questo Ponte Patrimonio dell'Umanita'? Sapete che ho ormai una certa pratica su queste cose." "Ce lo meritiamo - aggiunge il governatore -. Nel 2019 e' gia' diventato Monumento Nazionale. Questa e' la vera sfida, sindaco". Seduta in prima fila, Elena Pavan gli risponde: "e' una cosa che volevo dire a San Bassiano." E Zaia dal microfono: "Ma siccome la Regione paga sempre, posso dirlo io". Siparietto strepitoso.
L'ingegner Sebastiano Favero, presidente nazionale A.N.A. e, come professionista, collaudatore del Ponte e' addirittura piu' realista del re. "E se oltre al Ponte - afferma Favero nel suo discorso - anche gli Alpini diventassero Patrimonio dell'UNESCO? Se lo meriterebbero non solo per il Ponte, ma anche per il loro impegno in questo periodo di pandemia, che ancora oggi sta continuando."
Gli Alpini, dunque, come le colline del Prosecco? Ci sta!
Per le immagini della cerimonia vi rimandiamo al video del TG3: cliccate qui per visualizzarlo.
Arnaldo De Porti - ottobre 2021
APPROFONDIMENTI Il Ponte di Bassano sul fiume Brenta - la prima struttura in legno risaliva al 1.100 - fu piu' volte distrutto, e poi ricostruito. Alcune volte si tratto' di devastanti alluvioni, altre di eventi bellici, ultimo dei quali, nel febbraio 1945, fu un'operazione di sabotaggio contro gli occupanti nazisti portata a termine dai partigiani d'intesa con le forze alleate. Ricostruito, all'inaugurazione nel 1948 presenzio' l'allora presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi. L'ultimo restauro, per problemi statici della struttura, era iniziato nel 2015, e dopo varie interruzioni, per ricorsi delle ditte appaltatrici, si e' concluso nel maggio scorso. Il monumento palladiano e' stato alleggerito nella struttura, e sollevato di 45 centimetri nella parte collassata, le fondazioni lignee interamente sostituite con travi reticolari e pilastri in acciaio. |
Presentiamo ora 18
scatti fotografici di
Alfredo Izeta del
settembre scorso
ascolta in sottofondo
La tromba degli alpini - Sul ponte di Bassano