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Noli: la grotta dei
Falsari e la torre delle Streghe
in prossimita' di Capo Noli
luglio 2021 - In un pomeriggio ho visitato
entrambi i siti, che non distano eccessivamente dal
cosiddetto "semaforo" di Capo Noli, una recente
costruzione militare proprio in cima al promontorio.
Sono lieto di presentare una discreta documentazione
fotografica sui due siti (in realta' un'immagine e' una foto di repertorio, scattata nel
2011 dalla Via Aurelia sottostante).
LA GROTTA DEI
FALSARI - Spettacolare antro visibile anche
dai sottostanti tornanti di Capo Noli (cfr.
fotografia di repertorio), e' cosi' chiamato in
quanto si racconta che in passato contrabbandieri e
malfattori nascondessero qui la refurtiva.
In generale il sentiero che porta al sito e'
piuttosto agevole, salvo in alcuni punti (in
particolare gli ultimi venti metri sono dotati di
corrimano in corda) nei quali la
forte pendenza consiglia prudenza e scarpe
rinforzate. All'interno una balaustra in tronchi
d'albero (meglio non appoggiarsi!) che suggerisce di
non entrare nella parte sottostante, che si presenta in ripida
discesa sino all'orlo posto (senza protezione) a una trentina di metri di
altezza sulla via Aurelia.
Dentro la grotta sono ancora visibili muri a secco,
forse di epoca romana, e manufatti in pietre
squadrate e mattoni con supporti in calcestruzzo,
che suggeriscono un utilizzo rurale anche in epoca
relativamente recente.
LA TORRE
DELLE STREGHE - Manufatto in pietre
irregolari e mattoni rossi a 226 metri sul livello del mare a poche
centinaia di metri dal "semaforo".
La torre e' un edificio a base quadrata: stimerei
l'altezza in non piu' di una decina di metri e il
lato della base a circa tre. Ormai e'
sommersa dalla macchia mediterranea che rende
difficile il realizzo di fotografie "pulite".
Venne edificata dagli abitanti di Noli (probabilmente su input di
Genova, nemica secolare di Finale) nel 1582, al crepuscolo del potente
ma ora indebolito
Marchesato del Carretto di Finale Ligure, che dopo
pochi anni (nel 1598) sarebbe stato venduto alla
Spagna dall'ultimo Marchese, Sforza Andrea Del
Carretto, desideroso di ritirarsi a Napoli (dove
mori' nel 1602) a godersi il ricavato della
transazione: il corrispettivo fu fissato in una
rendita perpetua di 24.000 ducati l'anno.
La tradizione attesta che il nome deriva dall'appellativo
dato dai nolesi alle donne di Varigotti ("basure")
per schernirle.
Lo scopo era tuttavia quello di indicare i confini
fra il marchesato e la piccola repubblica marinara:
i confini furono contestati dai finalesi in quanto
la torre venne considerata edificata sul loro
territorio. La disputa duro' a lungo e fu portata
sino all'arbitrato della corte imperiale di Vienna,
che diede torto ai nolesi e ne ordino' la demolizione (senza alcun esito
grazie all'appoggio della potente Repubblica di
Genova....).
Vi lascio ora alle immagini: cliccate sulle fotografie
sottostanti - quindici della grotta e nove della
torre - per visualizzarle
ingrandite.
Alfredo Izeta - luglio 2021
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