QUANDO LA MUSICA E' FORIERA ANCHE DI STORIE DIVERSE
di Arnaldo De Porti
Alcuni
anni fa, qui a Feltre,
presso il Palazzo
Guarnieri, ho avuto il
piacere di organizzare
un concerto di
clavicembaliste ad
altissimo livello
composto da Akiyo Ozawa
proveniente da Tokyo,
Adriana Azzaretti di
Tortona, Christiana
Freystetter di
Traismaner (soprano),
sotto la guida della
prof.ssa Marina
Mauriello con sedi,
quest'ultima, a
Venezia-Milano-Vienna,
evento di cui ha parlato
anche Piazza Scala.
Questo concerto, di cui
a reportage fatto qui a
Feltre da parte di
Yoshiyuki Iimura,
Principal Program
Director della Japan
Broadcasting
Coroporation di Tokyo,
mi ha permesso di
conoscere anche altre
allieve della predetta
professoressa, fra le
quali Ariella
Soffritti di Milano con
la quale sono in
contatto da tempo grazie
appunto alla musica che
fa parte di una nostra
grande passione.
Fra una nota musicale e
l'altra, come spesso
succede nella vita, si
finisce per scambiare
anche qualche notizia
sull'origine delle
famiglie, consolidando
cosi' anche la stessa
amicizia personale tanto
da poter qualificare
quella di Ariella, per
stare in tema musicale,
un'armoniosa amicizia.
Da dette notizie ne e'
uscito uno spaccato
storico riguardante in
particolare suo padre,
Aroldo Soffritti, che
merita senz'altro di
essere ascritto alla
storia, come si evince
da un documento
trasmessomi oggi dalla
figlia Ariella e che
riproduco pari pari qui
di seguito :
""Mio papa' Aroldo
nasce a Bondeno (FE) il
5 aprile 1913, da Amedeo
e Cristina Vanzini.
Dopo alcuni anni , il
padre si trasferisce a
Forli', dove intraprende
l'attivita' di
trasporti.
Il papa' lavora, fin da
giovanissimo, in aiuto
al padre, recandosi in
seguito a Milano, dove
c'e' altra sede
dell'azienda paterna.
Alla Scuola di
Pilotaggio di
Milano-Taliedo, il 22
novembre 1933, consegue
il brevetto civile di 2o
grado.
E' chiamato alle armi il
6 aprile 1934.
Il 2 giugno 1934 ,
giunge alla Scuola
Centrale di Grottaglie (TA)
e il 16 ottobre 1934
consegue il brevetto
militare.
Dal 21 novembre al 17
dicembre 1934, frequenta
la Scuola Caccia di
Aviano (UD), dove segue
anche un corso
sperimentale di alta
acrobazia.
Dal 2 gennaio al 19
settembre 1935 e' in
forza alla 77o
Squadriglia, XIII
Gruppo, 2o Stormo C.T.
del Cap. Giovanni
Borzoni, basata all'
Aeroporto di
Torino-Mirafiori.
A fine settembre si
trasferisce in Libia a
Bengasi ( dove rubano il
suo baule), con la 93o
Squadriglia, VIII Gruppo
ed e' infine congedato.
Il padre ( del
quale,nonostante tutto,
aveva una certa
soggezione) , affinche'
non richieda di
prolungare la ferma, gli
procura il posto di
agente dell' Alfa Romeo
per le province di
Ravenna e Forli'.
Richiamato in servizio,
il 7 luglio 1937 e'
assegnato alla 91o
Squadriglia "Francesco
Baracca" (nota come
Squadriglia degli Assi),
X Gruppo , del 4o Stormo
di Gorizia-Merna (Cap.
Giuseppe D'Agostinis).
In questo periodo , ha
occasione di volare in
pattuglia con il Duca
Amedeo d'Aosta,
Comandante della
Divisione Aerea
"Aquila", prima che
Questi venga nominato
Vicere' d'Etiopia a
novembre.
Nel 1938/39, papa',
oltre a proseguire nell'attivita'
di volo all' Aero Club
di Forli' , effettuando
allenamenti settimanali,
partecipa a gare
automobilistiche
(Pescara, etc).
I motori sono sempre
stati la sua passione.
Riceve una proposta di
assunzione come pilota
collaudatore alla
Caproni di Predappio,
proposta che non viene
accettata per impegni
lavorativi.
Sempre nel 1939, sposa
la mamma, Iole Rocchi,
una giovanissima ragazza
riminese ( era nata il
15 maggio 1920), dalla
quale avra' due figlie e
che condividera' con lui
tutta la vita e la
grande passione per il
volo, alla quale era
stata iniziata dal papa'
all' Aero Club di Forli'.
All'inizio del 1940,
ottiene una concessione
in Africa Orientale,
assieme ad un socio
agricoltore; nello
stesso periodo la Regia
Aeronautica, per tramite
del Comando di Zona
Aerea Territoriale
di Padova, gli offre
l'incarico di partire
per la Romania come
pilota istruttore, con
la famiglia aggregata al
Corpo Diplomatico, ma
gli impegni pregressi lo
fanno rinunciare.
Cosi' il 23 marzo 1940,
a pochi mesi dalla
nascita della
primogenita Franca,
papa' parte per l'Africa
Orientale e si trova li'
alla dichiarazione di
guerra.
Avvertito
telegraficamente
all'indomani del
richiamo alle armi (
arrivato alla mamma l'11
giugno a Forli'), papa'
si reca al Comando di
Stato Maggiore e dal
Duca d'Aosta in persona,
chiedendogli
il permesso di rimandare
per un breve periodo la
sua partenza per
l'Italia, al fine di
sistemare le faccende
burocratiche inerenti la
concessione.
E' il Duca che, dopo
avergli dato il
permesso, gli comunica
che lo tratterra' in
Africa, dove ha bisogno
di uomini come lui.
Per un breve periodo
resta presso la
Squadriglia di Stato
Maggiore del Settore
Ovest ( Addis Abeba,
Ten. Aldo Tait) e poi
chiede il trasferimento
alla Caccia e il 30
settembre riprende i
voli sul CR 32 nelle
file della 412o
Squadriglia C.T.
In sei mesi di guerra,
secondo il suo libretto
di volo, affronta 23
combattimenti aerei (
tanti ne sono elencati
nel suo libretto di
volo; la motivazione
della Medaglia d'Argento
al Valor Militare ne
registra erroneamente
solo 21), nei quali
rivendica 8 vittorie
individuali, una in
collaborazione, 6
vittorie probabili e 3
aerei danneggiati. In
quattro attacchi al
suolo, rivendica la
distruzione di 17 aerei
nemici ed il
danneggiamento di altri
5, tutti in
collaborazione e la
distruzione di 6
automezzi.
Gli vengono conferite
due Medaglie d'Argento
al Valor Militare; una
"sul campo" per
l'attacco ad Agordat del
9 febbraio 1941 e
l'altra per il complesso
della sua attivita' di
volo, a parziale
compensazione di una
proposta per passaggio
in Servizio Permanente
Effettivo, per meriti di
guerra, la cui pratica
si era persa nel caos
del primo dopoguerra.
Riceve anche una Croce
al merito di Guerra.
Ha al suo attivo circa
600 ore di volo quasi
tutte alla Caccia,
eccetto il breve periodo
su apparecchi da
Bombardamento presso la
Squadriglia di Stato
Maggiore.
Il 6 aprile 1941,
inseguendo un Hurricane,
dopo un combattimento,
resta senza carburante
ed atterra nel deserto
della Dancalia senza
danneggiare il suo CR 42
che poi viene
recuperato.
Riesce a rientrare a
Dessie' dopo alcuni
giorni e notti di marcia
a piedi , mangiando
quello che trova,
bevendo acqua piovana e
consegnando tutto quanto
addosso - tranne il
libretto di volo- alle
varie bande incontrate
lungo il cammino.
A Dessie' viene
alloggiato in un albergo
con funzioni di ospedale
ed il 26 aprile 1941
viene catturato alla
caduta della citta'.
Durante la prigionia e'
recluso in Kenya e
Tanganika (ora
Tanzania), in vari campi
di prigionia (Naivasha ,
Gil Gil, Eldoret, Moshi,
Ndarugu ) dove contrae
l'amebiasi e la malaria,
venendo
periodicamente
ricoverato in ospedale.
Il 3 marzo 1942, giorno
della morte del Duca
d'Aosta, lo sogna
mentre, prima di svanire
in lontananza, gli dice
: " Ciao Soffritti, io
vado, ma tu ritornerai a
casa ".
Il sogno, unico momento
della prigionia che dopo
la guerra vorra'
rievocare, lo conforta e
lo sostiene fino al
rientro a casa.
Gli Inglesi, dopo le
cure prodigategli, gli
comunicano che non
possono fare piu' niente
per lui e lo avrebbero
rimpatriato perche'
almeno potesse rivedere
la sua famiglia, prima
di morire.
Cosi' , dopo cinque
interminabili e tremendi
anni di prigionia, viene
rimpatriato con nave
ospedale S.S. Almanzora
( con documenti di
malattia di 4o categoria
per disposizione della
Commissione
Internazionale di
Sanita') e sbarca a
Napoli il 9 aprile 1946.
Lo stesso giorno si
presenta al Centro
Affluenza Reduci
Prigionia dell'Isola di
Nisida e il giorno dopo
viene interrogato
dall'apposita
Commissione della Regia
Aeronautica, venendo
giudicato
immune da ogni addebito
ed incensurabile, per il
comportamento tenuto
durante la prigionia.
Nel dicembre del 1946 e'
messo in congedo
illimitato. Come per
molti altri reduci, il
primo dopoguerra non e'
facile, anche per gli
strascichi delle
malattie prese durante
la prigionia, ma un po '
alla volta si riprende.
Da allora considera ogni
giorno di vita un giorno
regalato dalla
Provvidenza.
E' impiegato in una
ditta di distribuzione
cinematografica e come
rappresentante di una
ditta di oli e
lubrificanti. Poi sono
nata io, Ariella.
Presso l'Aero Club di
Forli', continua a
volare, mantenendosi in
allenamento e
partecipando a gare ( il
27 maggio 1954 vince il
Io Premio Assoluto),
fino alla data del
definitivo trasferimento
a
Milano nel 1958, con
tutta la famiglia.
Lavora per la British
Petroleum ( ha concluso
gli studi di Ragioniere
e imparato bene la
lingua inglese, studio
iniziato durante la
prigionia, conseguendo
il diploma dopo la
guerra) ed il campo volo
di Bresso diventa la sua
oasi.
Nel 1973 e' messo in
congedo assoluto,
intanto e' progredito
fino al grado di M.llo
di 3o Classe.
Col suo ultimo
Comandante, Antonio
Raffi, siamo sempre
rimasti in contatto,
incontrandoci spesso,
nel ricordo degli anni
passati.
Il 18 febbraio 1977,
dopo vari ricoveri con
conseguenti interventi,
spicca il suo volo piu'
alto.
La Mamma si riunisce a
lui l'11 marzo 2005.""
Qualche collega forse si
chiedera' il perche' di
questa pubblicazione che
poco avrebbe a che
vedere con la nostra
professione di bancari.
La risposta e' presto
data ed e' la seguente:
sono in molti, fra i
nostri genitori, avi
ecc., ad aver vissuto,
se vuoi anche in chiave
diversa, questa storia,
magari non proprio nel
campo aeronautico, e
sicuramente essi
ricorderanno le missioni
in Africa Orientale, il
Duca d'Aosta, gli aerei
da bombardamento, le
prigionie in Kenya e
Tanganika ecc., realta'
tutte alle quali unisco
personalmente con
riferimento ad un mio
zio, Ercole Quarti, il
quale, appena rientrato
dall'Africa Orientale
dopo aver vissuto varie
peripezie in quei tempi
ed in quei luoghi , mi
ha raccontato piu' volte
questi fatti vissuti in
prima persona, destando
in me molto interesse e
curiosita'. Esattamente
come ha fatto Ariella
Soffritti di Milano
narrando la storia di
suo padre che, se non
vado errato, era stata
gia' stata scritta da
sua madre e trovata in
un cassetto dei suoi
ricordi.
Arnaldo De Porti
Allegate varie foto da
cui si evince la
tipologia degli aerei di
allora, alcuni
addirittura con lo
stemma del regime
fascista ed altro,
nonche' alcune immagini
di repertorio del
concerto di clavicembali
tenuto qui a Feltre che,
in qualche modo, si
legano al racconto .
ascolta in sottofondo
Marcia solenne