UN SANTUARIO, QUELLO DEL NEVEGAL DI BELLUNO, DAL FORTE RICHIAMO SPIRITUALE ANCHE PER ATEI !
di Arnaldo De Porti

Sabato 6 agosto, 2022, ore 11.00, con una temperatura eccezionale per il luogo, oltre i 30 gradi, decido di accompagnare amici venuti dalla Liguria, per una vista al Santuario Maria Immacolata Nostra Signora di Lourdes, opera voluta dal Vescovo, Mons. Maffeo Ducoli, costruzione iniziata nei primi anni del 1990. L'atmosfera che si respira all'interno del santuario e' molto suggestiva, forte e' il richiamo alla figura della Madonna, che con il suo manto abbraccia tutti gli uomini ed accoglie i devoti che accorrono per pregarLa: la posa della prima pietra ha avuto luogo in data al 21 marzo 1992 a cui ha fatto poi seguito l'inaugurazione solenne il 30 luglio 1994, con apertura al culto.
Mi sono presentato al Rettore, Mons. Francesco De Luca, persona di una affabilita' straordinaria, col quale ho avuto una piacevole conversazione non solo sulla storia del Santuario, ma anche sugli amici comuni da me conosciuti in funzione del fatto che suono l'organo in Chiesa, in particolare sono affiorati i nomi di Mons. Lino Mottes, mons. Angelo Balcon e Mons. Secondo Dalla Caneva che, in queste ultime settimane, si stanno alternando per celebrare la S. Messa nella Parrocchia di Zermen per sostituire don Lino che ha lasciato, con forte ed evidente rammarico, per raggiunti limiti di eta'.
Fatta questa breve e dovuta introduzione non posso non richiamarmi all'atmosfera che si vive subito all'interno del santuario, realta' che ci fa sentire lontani da certa precarieta' umana e molto vicini alla Madonna, e cio' con lo stesso spirito che si respira all'interno della Basilica di Lourdes, ove ogni anno l'Unitalsi programma le visite per i malati e non.
Anzitutto voglio ringraziare pubblicamente il Rettore che mi ha fatto dono di un magnifico libro che, se ho capito bene, e' stato ristampato in occasione del 25esimo anniversario dell'apertura della Chiesa al culto, poi non posso esimermi dal raccontare le sensazioni provate dagli amici che hanno visitato il luogo sacro, in particolare il dott. Alfredo Izeta di Finale Ligure (Savona) il quale, come si vede in questo articolo, ha voluto corredare attraverso tantissime foto l'incontro al Santuario, tutte di elevato spessore.
Vorrei, al di la' di quanto hanno scritto nel suddetto libro il Rettore Francesco De Luca e Mario Carlin, che il Santuario del Nevegal di Belluno, insieme con quello dei SS. Martiri e Corona, di Feltre, retto da un amico, Mons. Sergio Dalla Rosa, danno una connotazione cristiana di altissimo significato a tutta la nostra provincia, che, tra l'altro, e' in attesa della beatificazione di Papa Luciani, e meritano pertanto di essere visitati in quanto, come prova anche chi scrive visitando questi luoghi, ci si sente rigenerare di fronte ad una realta' umana che ci sta sfuggendo sempre piu' di mano a causa della ormai conclamata indifferenza sociale: quella di cui anche Papa Francesco non smette mai di ricordare nelle Sue omelie in Piazza San Pietro.
Non guasterebbe pertanto, anche nei giorni di vacanza come quelli che stiamo vivendo in questo periodo, fare una visita a questi luoghi sacri che consentono di stabilire una connessione fra noi che , su disegno divino siamo ancora su questa terra, ed il trascendente, ossia alla vita che verra'.

Seguono le fotografie di Alfredo Izeta, scattate oggi 6 agosto 2022 a integrazione dello scritto.

ARNALDO DE PORTI
Belluno




 

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E' l'ora che Pia (Canto tradizionale) Ave Maria di Lourds Coro La Storta MUSICA SACRA


 

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