Noli: la chiesa di San Michele Arcangelo
di Alfredo Izeta
ottobre 2021 - Al di la'
delle attrazioni
turistiche, Noli e'
sicuramente una
cittadina ricca di
storia: dopo essersi
liberata nel XII secolo
della soggezione al
Marchesato del Finale
cacciando Enrico I Del
Carretto (sia pure
approfittando della
"benevolenza" di Genova)
si era costituita in
libero comune e aveva
intrapreso la "carriera"
di Repubblica Marinara,
in un contesto difficile per la
presenza di quattro
colossi come Venezia,
Genova, Pisa e Amalfi.
Circondata da una imponente cerchia di mura e da un minaccioso castello (il cui primo impianto viene fatto risalire al X secolo), sul mare disponeva di una cattedrale come San Paragorio fuori le mura, che ci e' pervenuta intatta e viene giustamente considerata come una delle piu' significative chiese liguri e di altri edifici religiosi sulle colline circostanti, e da un centro urbano caratterizzato da alte torri con le loro basi in pietre verdi: oggi voglio parlarvi delle sue colline (che ospitano chiese antichissime e il lazzaretto) e in particolare di San Michele, visibile dalla via Aurelia in alto seminascosta dalla macchia mediterranea.
Da tempo volevo visitarla: alcuni giorni fa mi sono deciso e ho imboccato la via piu' corta ma piu' ardua, un sentiero molto ripido che inizia da una posizione centrale del paese.
Dapprima occorre superare un centinaio di gradini, poi inizia il difficile: come detto lo stretto passaggio e' molto ripido e inframezzato da tratti di roccia poco agevoli. Chi vuole fare il mio percorso deve essere preparato a "soffrire" per arrivare a poco meno di 150 m.s.l. in soli 500 metri e tirare un sospiro di sollievo quando alla fine si intravvede fra gli alberi la nostra meta!
La chiesetta sorge su un piccolo slargo della colina con panorama mozzafiato sul golfo. Edificata alla fine del X secolo con pietre reperite in loco dal monaci benedettini delle isole Lerins davanti a Cannes (anche se c'e' chi parla di un primo impianto longobardo databile al V-VI secolo), e' ormai quasi completamente priva di intonaci (solo nei pressi dell'abside si intravvedono delle vaghe tracce di affreschi che in origine dovevano essere estesi in tutto l'interno). Realizzata inizialmente con una sola navata (oggi priva di tetto ma con il suo soffitto a botte), venne ampliata ca. 200 anni dopo aggiungendo un apprezzabile campanile a vela e una seconda navata a sinistra, oggi completamente scoperchiata, che dalle tracce rimaste doveva essere anch'essa a botte. In entrambe le navate sono ancora visibili i resti dei due altari in foggia altomedievale.
Nonostante fosse molto cara ai nolesi come chiesa dei naviganti, quasi cesso' di essere frequentata gia' nel XIV-XV secolo e - dopo un tentativo di restauro negli anni sessanta - giace oggi in stato di abbandono per la cronica mancanza di fondi da destinare ai recuperi e la scarsa attitudine delle persone a rivalutare il nostro passato.
E' veramente un peccato: credo che fra non molti anni di questo sito rimarranno solo muri crollati e cumuli di macerie!
Per rendervi meglio conto di quanto affermo potete visualizzare la galleria di fotografie.
Alfredo Izeta (Finale Ligure)
Circondata da una imponente cerchia di mura e da un minaccioso castello (il cui primo impianto viene fatto risalire al X secolo), sul mare disponeva di una cattedrale come San Paragorio fuori le mura, che ci e' pervenuta intatta e viene giustamente considerata come una delle piu' significative chiese liguri e di altri edifici religiosi sulle colline circostanti, e da un centro urbano caratterizzato da alte torri con le loro basi in pietre verdi: oggi voglio parlarvi delle sue colline (che ospitano chiese antichissime e il lazzaretto) e in particolare di San Michele, visibile dalla via Aurelia in alto seminascosta dalla macchia mediterranea.
Da tempo volevo visitarla: alcuni giorni fa mi sono deciso e ho imboccato la via piu' corta ma piu' ardua, un sentiero molto ripido che inizia da una posizione centrale del paese.
Dapprima occorre superare un centinaio di gradini, poi inizia il difficile: come detto lo stretto passaggio e' molto ripido e inframezzato da tratti di roccia poco agevoli. Chi vuole fare il mio percorso deve essere preparato a "soffrire" per arrivare a poco meno di 150 m.s.l. in soli 500 metri e tirare un sospiro di sollievo quando alla fine si intravvede fra gli alberi la nostra meta!
La chiesetta sorge su un piccolo slargo della colina con panorama mozzafiato sul golfo. Edificata alla fine del X secolo con pietre reperite in loco dal monaci benedettini delle isole Lerins davanti a Cannes (anche se c'e' chi parla di un primo impianto longobardo databile al V-VI secolo), e' ormai quasi completamente priva di intonaci (solo nei pressi dell'abside si intravvedono delle vaghe tracce di affreschi che in origine dovevano essere estesi in tutto l'interno). Realizzata inizialmente con una sola navata (oggi priva di tetto ma con il suo soffitto a botte), venne ampliata ca. 200 anni dopo aggiungendo un apprezzabile campanile a vela e una seconda navata a sinistra, oggi completamente scoperchiata, che dalle tracce rimaste doveva essere anch'essa a botte. In entrambe le navate sono ancora visibili i resti dei due altari in foggia altomedievale.
Nonostante fosse molto cara ai nolesi come chiesa dei naviganti, quasi cesso' di essere frequentata gia' nel XIV-XV secolo e - dopo un tentativo di restauro negli anni sessanta - giace oggi in stato di abbandono per la cronica mancanza di fondi da destinare ai recuperi e la scarsa attitudine delle persone a rivalutare il nostro passato.
E' veramente un peccato: credo che fra non molti anni di questo sito rimarranno solo muri crollati e cumuli di macerie!
Per rendervi meglio conto di quanto affermo potete visualizzare la galleria di fotografie.
Alfredo Izeta (Finale Ligure)
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Fabrizio De Andre' - Creuza de ma