Il Teatro Aycardi di Finalborgo dopo la ristrutturazione
fotografie di Alfredo Izeta

maggio 2021 - L'8 maggio - dopo la lunga parentesi di chiusura dovuta al Covid - sono riuscito ad ammirare il Teatro Aycardi dopo la ristrutturazione: infatti e' stato aperto al pubbico per l'intero pomeriggio.
Ricordo che negli anno 50/60 l'edificio, gia' decadente, veniva utilizzato per ospitare solo i veglioni danzanti (in particolare quelli carnevaleschi): noi ragazzi andavamo a ballare sperando di "rimorchiare" in un ambiente ricco di ragazze non accompagnate: quando fu definitivamente chiuso nel 1965 in quanto giudicato pericolante, un pezzo di storia del finalese scomparve dalla circolazione.
Quando nel 1803  le principali famiglie di Finalborgo decisero la costruzione di un teatro nell'ex-oratorio del collegio Aycardi si allinearono alla tendenza che in quegli anni coinvolgeva l'intera Liguria: Chiavari (1801), Albenga (1802), Porto Maurizio (1803), Genova (1813, dopo che la Rivoluzione Francese aveva stimolato grandi esigenze civiche e culturali sino ad allora riservate ad una sola fascia di persone: dal teatro i ceti dirigenti diffusero e motivarono i propri indirizzi ideologici. Da qui nacque l'obbligo assunto nel 1803 (non il 1806 come indicato da una scritta sopra il palcolcoscenico) dai cittadini di Finalborgo alla realizzazione di una nuova struttura destinata al pubblico, con l'appoggio del comune, che, oltre a concedere il locale, intervenne successivamente (1825) per riparazioni e per dotare l'apparato di un nuovo set di scenografie. Molto piu' tardi (1865) Finalmarina decise la costruzione di un teatro piu' capiente e piu' ricco di decorazioni esterne e interne (anch'esso operativo nel dopoguerra) che oggi si puo' vedere in stato di abbandono dopo un fallito (e costoso) tentativo di ristrutturazione.
Il concetto odierno di teatro e' sostanzialmente dissimile da quello ottocentesco. Oggi il teatro ospita esclusivamente gli spettacoli (commedie, drammi, musicals, esibizioni di solisti o gruppi musicali). Nell'ottocento, non esistendo cinema e televisione, i teatri ospitavano anche celebrazioni, veglioni, conferenze, marionette, giochi di prestigio, esperimenti di fisica, pranzi ufficiali (sic!) e costituivano vere e proprie strutture polivalenti per organizzare in piu' direzioni il tempo libero della popolazione finalese, assolvendo a una vera e propria funzione pedagogica dato lo stretto legame esistente con la cultura e l'educazione.
Con l'occasione ho aggiunto una serie di fotografie della Collegiata di San Biagio a Finalborgo scattate lo stesso giorno.
Vi lascio ora alle immagini: cliccate sulle fotografie per visualizzarle ingrandite.

Alfredo Izeta - maggio 2021

 

 

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