BELLUNO: AIUTIAMO L'UCRAINA E MODULIAMO IL CONCETTO DI DEMOCRAZIA !
Un mio professore di diritto,
Paolo Andrich di Venezia-Mestre, sul conto del quale conservo un
ricordo affettivo anche per quanto mi ha insegnato, mi diceva che
"le parole si lasciano dire"... A distanza di molto tempo,
questa sua asserzione l'ho sperimentata col passare degli anni in
numerosissimi contesti, siano stati essi di natura
economico-finanziaria, sociale, clericale, ma soprattutto politica.
Preambolo questo per introdurmi nell'odierna manifestazione con
tematica : "Presidio per la pace in Ucraina", ove autorita' civili,
politiche, sindacali e religiose, si sono alternate per riprendere
energicamente l'attuale ed intollerabile azione bellica da parte
della Russia, ad opera di un dittatore a tutti gli effetti, sul
conto del quale - ma questo lo dico io assumendomi tutte le
responsabilita' - nutro forti dubbi soprattutto sul suo equilibrio
mentale: dopo 8 decenni di pace infatti in cui parte del nostro
mondo aveva dimenticato persino il sostantivo "guerra" solo un
esaltato poteva dare riviviscenza ad un tale criminale strumento
volto a destabilizzare il mondo.
Sono state dette parole di pace, tutte apprezzate, condivisili e di
amore per chi in questo momento vive da vicino la guerra in atto, e
cio', da parte del Presidente della Provincia di Belluno, del
Vescovo di Belluno Feltre, di vari sindaci della provincia e del
capoluogo, di sindacalisti Cgil, Uil e Cisl, di giornalisti delle
varie emittenti tv e di tanta tanta gente che, presso il Parco
Citta' di Bologna, qui a Belluno, hanno voluto tutti esprimere
sentimenti di solidarieta' al popolo ucraino.
Richiamandomi a quanto diceva il mio vecchio professore di diritto,
non voglio certo mettere in sott'ordine quanto hanno detto i
predetti esponenti delle varie Istituzioni, ci mancherebbe anche
questo !, anzi il mio vivo apprezzamento si e' accompagnato in toto
alle loro sentite, sincere e condivisibili parole, ma cio' che mi ha
davvero emozionato, al di la' di una folta rappresentanza anche di
tante donne ucraine presenti alla manifestazione, e' stata la voce
di un paio di studenti facenti parte di "Studenti in rete della
Provincia di Belluno".
Le loro sono state parole semplici, comprensive al massimo per la
loro linearita' priva di contorni dialettici ad effetto, ma
soprattutto pregne di tanta sincerita' e tanta voglia di cambiare il
mondo. Mi sono associato a loro mentalmente e, nel mentre parlavano
poi applauditissimi, ho pensato fra me e me che soltanto queste
generazioni sembrano avere connaturato il Dna per dare una lezione a
chi ci ha preceduto anche se, nel loro percorso, esse dovranno
incontrare delle serie resistenze che, pur costituendo queste
un'attenuante seria per loro a causa dell'inesperienza di vita
dovuta alla giovane eta', saranno difficili da fronteggiare ove non
si ponga mente a quella triste realta' secondo la quale, purtroppo,
per andar avanti in questa nostra era post-moderna, gli scontri
saranno inevitabili fino ad arrivare alla situazione che si e'
presentata un paio di giorni fa. Magari non fosse cosi' e chiudo con
un pensiero di J.J. Rousseau secondo il quale l'uomo nasce buono, ma
sono le convenzioni ed interessi sociali a farlo diventare diverso,
atteso che, come nel caso di specie, oltre agli interessi, non si
aggiunga qualche patologia capace di scatenare una guerra del tutto
irrazionale.
Arnaldo De Porti - Belluno Feltre
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