Ramses II il Grande (1303 - 1212 A.C.) ha disseminato di templi innalzati al suo smisurato ego l'intero Egitto: non poteva quindi mancare la "Terra di Kush", la Nubia, che alla sua epoca segnava il confine dell'Egitto.
Dovrebbe trattarsi di colui che regnava durante l'esilio ebraico, le sette piaghe e il passaggio nel Mar Rosso, dico dovrebbe in quanto le tracce dell'avvenimento sono contenute solo nella Bibbia e mancano nelle cronache egiziane.
Ramses pontifica dall'alto della sua presunta vittoria sugli Ittiti a Cadesh (1274 A.C.), battaglia epica che tuttavia si concluse con un pareggio. Per questo Nefertari, la Grande Sposa Reale, donna bella, pragmatica, intelligente e acculturata lo consiglio' di prendere in moglie una principessa ittita al fine di cessare le ostilita'. Nefertari, al pari di Hatshepsut, Nefertiti (Grande Sposa Reale di Akhenaton, il faraone eretico) e Cleopatra, ha saputo indirizzare la politica egiziana nel modo migliore sopperendo alle carenze del marito....  Mori' ad Abu Simbel nel 1254 A.C., mentre Ramses supero' i 90 anni (eta' eccezionale per l'epoca) regnando per piu' di 60.
Per celebrare anche la moglie, ma soprattutto se' stesso, fece costruire i due templi rupestri di Abu Simbel: da notare che Nefertari risulta alta quasi come Ramses, riconoscimento eccezionale alla sua spiccata personalita'.
Oggi possiamo ammirarli grazie a un grande sforzo internazionale che li ha sottratti alla perdita conseguente alla creazione del lago Nasser.
1) Il tempio grande - dedicato a tre dei e allo stesso Ramses
Nel 1817 Giovanni Battista Belzoni, strana figura di archeologo-avventuriero, arrivo' ad Abu Simbel dopo aver "aperto" la piramide di Chefren e scoperto sei tombe  nella Valle dei Re, fra cui quella di Sethi I, la piu' bella e grande del sito. All'epoca le quattro statue colossali di Ramses erano semisepolte nella sabbia, che copriva anche l'entrata. Avvalendosi di indigeni del luogo riusci' a liberare completamente il tempio, che a suo dire non celava tesori.
Dopo quasi 150 anni Nasser decise di far costruire una seconda diga ad Assuan per dare respiro all'economia egiziana (energia e agricoltura) e creare un lago che avrebbe raggiunto i 500 km di lunghezza (una parte e' in territorio sudanese). I lavori  avrebbero comportato la completa sommersione dei due templi: si formo' una grande squadra di archeologi finanziati da quasi tutte le nazioni del mondo che permise di "spacchettarli" e spostarli  65 metri piu' in alto. Ai lavori (iniziati nel 1964 e completati nel 1968) partecipo' anche l'Italia. Particolare curioso: in precedenza il sole entrava nell'entrata del tempio grande e dopo aver percorso piu' di 60 metri raggiungeva il sacrario con le quattro divinita' in due date fisse dell'anno: lo spostamento genero' un giorno di ritardo....
Mentre la facciata e' costituita da quattro statue di Ramses (tuttavia una cadde quasi subito) alte una ventina di metri, l'interno e' dedicato al dio-faraone soprattutto con i bassorilievi che raffigurano la battaglia di Cadesh dove un Ramses gigantesco fa strage di nemici ittiti....
Una constatazione: strano come non cambino i vandalismi dei turisti. Gli egittologi di fama e non che passavano da Abu Simbel incidevano i loro nomi e le date sulle statue, cfr. la galleria fotografica (non ho trovato la "firma" di Belzoni, apposta addirittura nel sacrario).
2) Il tempio piccolo - dedicato alla dea Hathor e alla moglie Nefertari
Pur dedicando il tempio alla moglie, Ramses non poteva rinunciare a magnificare se' stesso: infatti delle sei statue della facciata (alte una decina di metri) solo due rappresentano Nefertari mentre le altre quattro raffigurano lo stesse Ramses.
L'interno descrive per lo piu' le nozze di Nefertari: tuttavia anche qui spuntano bassorilievi del faraone che compie sacrifici umani. Il sacrario e' occupato dalla dea Hathor in forma di mucca.
Da notare che a un certo punto la Grande Sposa sembra sparire dalla vita sociale (ne fanno testo i cartigli cancellati): morta ad Abu Simbel, viene sepolta nella sua tomba (la piu' bella e grande del sito: purtroppo me la sono lasciata scappare) nella Valle delle Regine, ritrovata nel 1903 dall'italiano Schiaparelli e restaurata di recente per riparare i danni causati dalle infiltrazioni d'acqua.

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A corredo della mia visita in loco ho scattato le 39 fotografie allegate.


Alfredo Izeta - Finale Ligure



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Lena Chamamyan - Lama Bada yatathana